lunedì 26 novembre 2007

Biscottini croccanti alle pepite di cioccolato all'olio extravergine d' oliva


Olio extra vergine d’oliva 80 gr
Acqua 95 gr
Zucchero di canna 125 gr
Zucchero a velo 135 gr
Lievito chimico 8 gr
Farina 00 250 gr
Gocce cioccolato fondente 250 gr

Versare in una ciotola capiente l’olio extra vergine d’oliva.Unire lo zucchero di canna grezzo e mescolare accuratamente con una frusta.Unire lo zucchero a velo e continuare a mescolare fino ad ottenere una pastella liscia.Unire l’acqua.Mescolare, sempre utilizzando la frusta, accuratamente in modo da ottenere un composto liscio ed omogeneo.A questo punto unire la farina, setacciata con il lievito.Mescolare con un cucchiaio di gomma.Continuare a mescolare con un cucchiaio di gomma, unendo anche le goccie di cioccolato fondente.Con un sac à poche formare degli spuntoncini su carta da forno, quidi infornare in forno preriscaldato a 170° C per 15 minuti circa.

Tortini sbriciolati di ricotta e cuor d'arancio


Una ricetta di Elena che modifico via via sperimentando nuovi ripieni. Questa è la volta di una crema di ricotta ottenuta amalgamando 300 gr di ricotta, 90 gr di zucchero (ne ho utilizzato uno aromatizzato alla cannella), 1 uovo (il tuorlo e alla fine l'albume montato a neve), gran marnier q.b. al centro della quale ho messo un cucchiaino di marmellata di arance con le scorzette.
Queste le dosi x la sbriciolata:
300 gr di farina, 1 uovo intero, 1 etto di burro ammorbidito ma non fuso, 100 gr di zucchero, 1 bustina di lievito e una di vanillina.

Amalgamare tutti gli ingredienti. L'impasto si presenterà in forma di bricioloni. Rivestire gli stampini precedentemente imburrati e infarinati compattando bene l'impasto.
Aggiungere la crema, il cuore di marmellata al centro e coprire il tutto con le briciole senza fare pressione sull'impasto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20/30 min.Spolverizzare di zucchero a velo prima di servire.

giovedì 22 novembre 2007

..il valore dell'amicizia..



Capita spesso di conoscere persone nuove. Capita raramente di conoscere persone speciali. Quel "raramente" fa parte del mio percorso!...pochi anni fa, è arrivata nel mio cammino una famiglia davvero molto speciale. Due sorelle, Antonella e Rossella. I loro mariti, Antonio e Gabriele. I loro figli, Leonardo e Marco. La loro mamma, Valma. Un cane, bellissimo, Poldo. Una famiglia, un tesoro molto prezioso. Uno scrigno pieno di valori, di rispetto, di umilta' e di bontà. Una mano sempre tesa, una porta sempre aperta. E tanta serenità. Questa è la ricetta. Mi hanno accolto tra loro dandomi la possibilità di respirare "aria di casa", donandomi affetto, appoggio e allegria. Ed è in questo mio piccolo spazio che voglio lasciare traccia di tutti loro, attraverso un grande, grandissimo

VI VOGLIO BENE!



Nasce dal loro amore e dalla loro passione per la terra e dalla loro cultura nei confronti della tradizione una bellissima azienda agricola, il Sassolo, situata nel cuore della campagna toscana a 20 Km da Firenze e 10 Km da Prato, in una splendida zona collinare sulle pendici orientali del Montalbano. Dai suoi vigneti si vendemmia ancor oggi nel modo più tradizionale possibile, il Carmignano DOCG, il Sassolo IGT ed il Barco Reale DOC. La vinificazione e l'affinamento avvengono nella cantina dell'azienda.

mercoledì 21 novembre 2007

Le girelle di mamma Luisa


Non so quanti nella vita possono vantare di certe fortune...io sì! La mia è stata quella di avere due mamme!!!...mamma Santina e mamma Luisa (..proprio lei, la mia sorellona!)..
Quando ero piccola ogni sera, ma veramente OGNI, tornava a casa con una sorpresina per me!..usciva da lavoro e faceva tappa fissa dalla Liliana, proprietaria della cartoleria vicino casa. Arrivava da me e mi straviziava con pupazzetti, Barbie, i librini di fiabe che una volta aperti emettevano dei profumini buonissimi...
Io ricambiavo tanta bontà sabotandole ogni possibile conquista amorosa. Infatti ogni qualvolta un ragazzo le metteva gli occhi addosso arrivavo io che con la mia vocina bella peperina me ne uscivo con le mie battute sul genere "andiamo MAMMA" portando lo sventurato a darsela a gambe levate!....in compenso però ho messo a repentaglio la mia esistenza accompagnandola nelle sue lezioni di scuola guida!!!
...superata l'età dei giocattoli ha continuato ancora a coccolarmi con dolci, dolcini, biscotti...ancora ogni giorno.....c'erano i biscotti con le faccine, le nutelline (deliziose tortine con la Nutella) ma soprattutto le mie preferite: le girelle!
Adesso mamma Luisa ricopre in pieno il suo ruolo in maniera assolutamente esemplare e meravigliosa con la nostra piccola grande Valentina...peperina proprio come la zia!!!!
....e le girelle continuano a essere parte di noi...

Ingredienti: gr 240 di burro, gr 120 di
zucchero, gr 340 di farina, 2 uova, gr
20 di cacao, sale, fogli di cellophane
per spianare la pasta.

Far ammorbidire il burro tenendolo a
temperatura ambiente. Tagliarlo a
pezzetti, metterlo in una terrina e
lavorarlo con una frusta per lavorarlo
a crema. Aggiungere un pizzico di
sale, lo zucchero e il tuorlo díuovo.
Unire la farina e, quando il tutto sarà
ben amalgamato, dividere l’impasto
in due porzioni; unire il cacao ad una
delle due. Inserire una porzione
d’impasto tra due fogli e con il
matterello spianarla fino ad ottenere
una sfoglia di circa 1/2 cm di
spessore. Lavorare anche l’altra
porzione cercando di ottenere una
sfoglia di pari dimensione. Spalmare
sulla superficie del disco di pasta
gialla l’albume leggermente battuto
e adagiarvi con cura la sfoglia al
cacao; arrotolare il tutto aiutandosi
con i fogli di cellophane. Mettere in
frigorifero a riposare per almeno 2/3
ore. Trascorso questo tempo,
togliere il rotolo dal frigo, e con un
coltello a lama lunga tagliarlo a fette
di ca. cm 1 di spessore e disporre i
biscotti cosÏ ottenuti in una teglia.
Cuocere in forno già caldo a 180°
per ca. 10 min.

martedì 20 novembre 2007

Cannolo di sfoglia di grana con pesce spada, melanzane e mentuccia fresca


Piatto semplicissimo ma con un piacevole effetto scenografico. Si tratta di un cannolo realizzato con il parmigiano reggiano. Si mette il formaggio tritato in una padella antiaderente ben calda, lo si fa sciogliere ed una volta formata la cialda lo si arrotola in un cannolo in acciaio (che per sicurezza ho oleato leggermente). A parte si prepara un involtino composto da:
-fetta finissima di melanzana grigliata
-fetta di pesce spada affumicato
-mentuccia fresca
-sale e pepe
Si arrotola in tutto e si inserisce l'involtino all'interno del cannolo decorando infine il piatto con una dadolata di pomodorini ed erba cipollina (io ho tagliuzzato la parte verde delle cipolline fresche), olio e poche gocce di aceto balsamico (l'ideale sarebbe quello ristretto).

lunedì 19 novembre 2007

..oltre la cucina...un po' di me..




L'arte è qualcosa che sento far parte della mia persona fin da piccola..la ricerca delle sensazioni che essa può dare è altrettanto radicata in me. E con questo intendo il concetto di arte generico, a 360° gradi. Ho studiato all'Istituto d' Arte di Firenze nel settore moda, esperienza meravigliosa! Una settimana dopo il diploma ho avuto la fortuna di iniziare a lavorare per Moschino. Ho dipinto le sue collezioni per un paio d'anni.Dipingevo di giorno e di notte..io, i miei colori e pennelli, la musica..un'unica cosa!Da allora ho vissuto ogni giorno ed ogni esperienza della mia vita con lo stesso entusiasmo..ci sono stati gli alti ed i bassi ma una cosa è sempre rimasta in me:la passione.Passione per la vita,per ciò che faccio,per le persone che amo..e tra queste la piu' grande è la cucina...più precisamente la pasticceria...ancor più nello specifico l'aspetto decorativo e non solo sostanziale delle cose dolci..sono una gran golosa e questo mi aiuta tanto!!..ho una mia tecnica di decorazione che però, in quanto nata in maniera autodidatta, mi piacerebbe migliorare accanto ad un maestro del settore..chissà..un domani!Un grande, grandissimo ringraziamento va a delle persone molto speciali, conosciute in rete su cucina it..è grazie a loro che ho imparato tante cose..ricette e consigli gastronomici..ma non solo..mi hanno aiutato ad alimentare il grande valore dell'unione, della fratellanza..GRAZIE A TUTTI!!!
I viaggi..altra esperienza che lascia il segno nella vita di ogni uomo...i posti da visitare sono tantissimi..fino ad oggi però i luoghi che porto nel cuore sono nell'oceano indiano, maldive,seychelles..non per l'aspetto vip della cosa..ma per la pace,per i colori, i fiori, il totale equilibrio che riescono a trasmettere...per i popoli estremamente pacifici..colleziono ormai da anni le palle di neve che prendo in giro x il mondo..
..e poi c'è la mia Sicilia..le mie origini che sento profondamente pur essendo nata e cresciuta in Toscana....ho ritrovato lì tutto ciò che sono, i miei modi di pensare, di vivere la vita, i sapori che mi appagano maggiormente, i profumi che sento miei, le persone che più sono in sintonia con me!..è lì la mia aria...il mio calore...i profumi di cannella, di agrumi, di mandorle...i profumi di tempi andati, dei biscotti della nonna appena tolti dal forno a legna, dell'odore che aleggiava e aleggia tutt'ora nella tabaccheria del paese...odore di caramelle,di dolci, di tabacco,di carta,di saponi,di latte.....di quelle piccolissime botteghe tanto familiari nelle quali entravi per comprare qualcosa ed uscivi dopo ore e ore di chiacchierate......la mia Sicilia...ogni estate è l'ultima tappa delle mie vacanze...posso andare in qualunque parte del mondo ma alla fine sempre lì finisco!!!!...ci sono i miei amici, c'è la casa paterna, simbolo della mia famiglia, in cui, ad ogni passo, in ogni stanza, trovo il segno delle generazioni...ricordo i nonni, ai tempi in cui vivevano lì, ricordo il mese di agosto, quando i loro figli con i nipoti, tra i quali vi ero anche io, si riunivano tutti insieme...ed adesso quegli stessi nipoti vanno ancora lì, con i loro bimbi...è una storia che va avanti, che si costruisce giorno dopo giorno, anno dopo anno, ma che ha sempre lo stesso comun denominatore..
..un luogo in cui gustare ancora il sapore delle cose semplici...una semplice giornata in campagna con gli amici, dove la scenografia è data dai raggi del sole che illuminano le piante di gramigna, di origano, di finocchietto selvatico,immersi dal profumo delle costolette arrosto mangiate direttamente dalla griglia, con le mani, mentre si canta, si ride..
..o ancora..una semplice nottata iniziata con un bagno in mare, tra le stelle, e finita a cantare, sulle scalinate della chiesa in Piazza Dante a Catania, sotto quello stesso cielo...
..serate intere passate sulla scalinata del paese,senza locali,senza minime attrazioni ma con una gran quantità di amicizia,della più semplice e pura.....sorrisi che vengono dal cuore e basta...
...faccio un uso quotidiano di cannella!!!...è il mio vizio, racchiude sapori ed odori che influiscono positivamente nel mio umore oltre che tenermi legata in qualche modo ai miei ricordi.. ..in psicologia ciò che provo viene definito con il termine "ancora"..possono bastare sapori, odori,parole, suoni, oggetti...ed il nostro cervello ha la capacità di rivivere ciò che è passato e ciò che ha per noi un significato particolare...

Adoro leggere...a volte la cosa mi prende talmente tanto che le pagine scorrono veloci nei miei occhi senza sosta e la voglia di sapere aumenta sempre più!..Madame Bovary (Flaubert Gustave) ; Memorie di una geisha (Golden Arthur); Follia (Patrick Mc Grath) ; L'ombra del vento (Ruiz Zafon Carlos);tutti i testi di Coelho; Il profumo (Süskind Patrick);La casa degli spiriti (Allende Isabel).....quante parole..parole che vivranno oltre ogni tempo....
..ultimamente mi sono imbattuta nella PNL..materia assolutamente interessante per capire e per capirsi meglio, un insieme di tecniche volte a sfruttare al meglio i nostri pensieri e le nostre azioni..
musica...ascolto tutto ciò che è in grado di trasmettermi qualcosa....di ogni genere,dalla musica italiana (canto la Pausini a squarciagola!!) a quella straniera, dai gipsy kings ai gothan project (bellissimi tanghi rivisitati)...la musica classica,quella ambient..
..concludo questa mia BREVISSIMA descrizione (ahahah!!...vabbè...qualcosina dovevo scriverla..giusto giusto per conoscermi oltre al mio lato legato alla cucina..)..con un testo bellissimo viene quasi sempre presentato come "Manoscritto del 1692 trovato a Baltimora nell'antica chiesa di San Paolo".
In realtà nel 1959 il reverendo Frederick Kates rettore della chiesa di St. Paul, a Baltimore, Maryland, incluse questo pensiero in una raccolta di materiale devozionale.In cima alla raccolta, c'era l'annotazione "Old St. Paul's Church, Baltimore, A.C. 1692", che è l'anno di fondazione della chiesa... da qui l'equivoco.
La verità è che, l'autore di questi versi è Max Ehrmann, un poeta di Terre Haute, Indiana, vissuto dal 1872 al 1945, e scrisse Desiderata intorno al 1927.


Desiderata

Va' serenamente in mezzo al rumore e alla fretta
e ricorda quanta pace ci puo' essere nel silenzio.

Finche' e' possibile senza doverti arrendere conserva
i buoni rapporti con tutti.

Di' la tua verita' con calma e chiarezza, e ascolta gli altri,
anche il noioso e l'ignorante, anch'essi hanno una loro storia da raccontare.
Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito.

Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso e aspro,
perche' sempre ci saranno persone superiori ed inferiori a te.

Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti.
Mantieniti interessato alla tua professione, benche' umile;
e' un vero tesoro rispetto alle vicende mutevoli del tempo.

Sii prudente nei tuoi affari, poiche' il mondo e' pieno di inganno.
Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c'e' di buono;
molte persone lottano per alti ideali, e dappertutto la vita e' piena di eroismo.

Sii te stesso. Specialmente non fingere di amare.
E non essere cinico riguardo all'amore,
perche' a dispetto di ogni aridita' e disillusione esso e' perenne come l'erba.

Accetta di buon grado l'insegnamento degli anni,
abbandonando riconoscente le cose della giovinezza.

Coltiva la forza d'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna.
Ma non angosciarti con fantasie.

Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di la' di ogni salutare disciplina, sii delicato con te stesso.

Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle;
tu hai un preciso diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe.

Percio' sta in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni,
nella rumorosa confusione della vita conserva la tua pace con la tua anima.

Nonostante tutta la sua falsita', il duro lavoro e i sogni infranti,
questo e' ancora un mondo meraviglioso. Sii prudente.

Fa di tutto per essere felice.

Sformatino di cavolo nero su purea di fagioli bianchi con sfoglia al parmigiano reggiano


Dopo tanti dolci..qualcosa di salato..una rivisitazione di un tipico abbinamento toscano: il cavolo nero ed i fagioli bianchi. Generalmente serviti su crostoni di pane, stavolta presentati in veste di sformatino e purea.

Ingredienti: (dose per 1 persona)
cavolo nero g 100 - albume g 40 - latte g 40 - parmigiano grattugiato g 10 - noce moscata - 1 cucchiaino di olio extravergine d'oliva - sale

Lessate il cavolo nero, scolarlo e tritarlo leggermente. Mescolate in una ciotola il latte con l'albume non montato, il parmigiano, sale, noce moscata grattugiata e il cavolo; versate il composto in uno stampino antiaderente con il fondo coperto da un dischetto di carta da forno e infornatelo a 180 °C per 10' circa. Intanto fare una purea passando dei fagioli bianchi cotti precedentemente, aggiustando di sale e pepe ed eventualmente aggiungendo un po' di acqua di cottura dei fagioli ne caso risultasse troppo densa. Impiattare la purea di fagioli scaldata a bagnomaria adagiandovi sopra lo sformatino ed una sfoglia di parmigiano reggiano per decorare.

Moulleaux au chocolat



Per i cioccolato dipendenti (miei colleghi!!!!!)....affondare il cucchiaino e imbattersi in un cuore di cioccolato morbido è qualcosa di assolutamente indescrivibile....mmmmm....
...grande ricetta di un grande appassionato di cucina..Alberto..

Dosi per 4 stampini
Ingredienti
3 uova
125 gr burro
125 gr cioccolato fondente amaro al 70% di cacao
100 gr zucchero a velo
50 gr farina 00 setacciata

Preparazione circa 20'
Cottura: circa 10'
Difficoltà: preparazione un po' delicata

Far fondere a bagnomaria il burro e il cioccolato e mescolare con una frusta.
Aggiungere le uova intere leggermente montando gli albumi a parte, lo zucchero a velo e la farina passata con un colino a rete.
Lasciare raffreddare completamente la miscela per circa 10' nel frattempo accendere il forno a 180°
Sulla leccarda mettere la solita carta da forno e quattro stampini di quelli da miniciambella ( oppure degli stampini tondi non troppo alti od ancora dei dischi di circa 6 cm di diametro ( l'effetto è più marcato però con lo stampino a ciambella per i motivi che poi verranno spiegati)
Mettere all'interno dello stampino dei fogli di carta da forno opportunamente sagomati per coprire l'interno e lascialo fuoriuscire di circa 1,5 cm
Riempire i vari stampini quasi al massimo e metterli nel forno già caldo per 9 minuti circa con cottura possibilmente dal basso.
Togliere i moelleux con cura estrema ( si possono rompere con gli esiti che si comprendono)e servirli immediatamente.La ricetta consiglia un accompagnamento con uno o due cucchiai di sorbetto al pamplemousse o volgarmente pompelmo rosa e scorzette candite d'arancio.Io personalmente ho usato invece la panna montata.
Il dolcetto dovrebbe emergere leggermente gonfio ( a metà strada tra il soufflé e lo sformato) bello caramellato, di forma perfetta e con la parte del cioccolato interna rimasta cremosa.
Problemi.: tirando fuori la moelleux si sfascia tutto e la parte cremosa che resta all'interno si "spatascia" con esiti estetici tragici.
La bellezza del dolce è data infatti dalla presentazione sul piatto come una miniciambella che una volta tagliata fa fuoriuscire la crema al cioccolato rimasta morbida all'interno dato il ridotto tempo di cottura.
Se il gioco è riuscito sarà il commensale che taglierà con forchetta o cucchiaino la preparazione e farà "ohhhh!!" con vostra estrema soddisfazione.
Altrimenti ci sono due possibilità, tirare fuori la torta di riserva oppure dire " assaggiate e pensate al sapore piuttosto che all'aspetto.
Cottura: personalmente ho elevato il tempo portandolo a 11 minuti perché avevo degli stampini profondi. Se si usa però lo stampino raccomandato che quindi cuoce bene anche all'interno 10 minuti dovrebbero bastare. Si può fare il tutto in un unico stampo ma l'effetto estetico è diverso ovviamente.

Crostata di ricotta e arance



Buonissima ricetta di Erika. Ho realizzato la decorazione con fette di arance candite, gerbere, stecche di cannella, griglia di cioccolato fondente.

Per la pasta:
250g di farina
125g di burro freddo
1/2 cucchiaino raso di cardamomo
50g di mandorle non pelate tritate
1 cucchiaino da caffè raso di lievito
80g di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
qualche goccia aroma vaniglia.
Fare la pasta frolla nel metodo classico e riposare in
frigo per un’ora.
Stampo:
rotondo a cerniera da 24/26 cm di diametro.
Foderarlo con pasta e fare un bordo alto circa 2cm.
Bucherellare con la forchetta.
Per la crema di ricotta:
2 arance non trattate
qualche goccia di vaniglia
4 uova
150g di zucchero
2 cucchiai rasi di amido di frumento
250g di ricotta
grattugiare la scorza delle due arance e spremerle.
Sciogliere l'amido con il succo di arancia e unire
tutti gli ingredienti.
Versare la crema di ricotta nello stampo e cuocere
nel forno preriscaldato a 180/190° per circa 45
minuti.Mettere lo stampo nella parte bassa del forno.
Lasciare raffreddare nello stampo.
Per la decorazione:
1 arancia
150ml di acqua
75g di zucchero
2 cucchiai di Gran Marnier
tagliare a fettine sottili l’arancia.
Portare ad ebollizione l’acqua con lo zucchero.
Mettere le fettine di arancia e cuocere a fuoco dolce
per circa 15 minuti.
Scolarle e mettere sulla torta leggermente
sovrapposte.
Aggiugere allo sciroppo il liquore e pennallare il
dolce.Lasciare raffreddare servire.

Pere al vino rosso speziato in crosta al cacao



E' una delle mie ricette preferite!!!...non finiro' mai di ringraziare Rosa Maria per avermi dato la possibilita' di realizzare una tale bontà!
La decorazione è fatta con stecche di cannella, orchidee, frutti esotici e fette di arancia.

Frolla al cacao: 170g farina, 20g cacao amaro, un uovo, aroma di vaniglia, 70g burro, 80g zucchero.
Farcia: 800g di pere (pesate già sbucciate e a fette), un pizzico di cannella e uno di chiodi di garofano in polvere, il succo di un'arancia e la sua buccia (tolta con cura la parte bianca) tagliata a julienne, un cucchiaio colmo di maizena, 180g di zucchero, 8 amaretti ridotti in briciole.
Per finire: cacao in polvere.

Stendere la frolla (tenendo da parte quella necessaria per il coperchio) su carta da forno bagnata e strizzata; adagiarla con tutta la carta nello stampo (26cm di diametro, bordi 2cm1/2, fondo mobile) avendo cura di premerla bene sul fondo e sui bordi.
Spolverarvi gli amaretti sbriciolati.
Cuocere le pere, in padella e a fuoco basso - nel vino e nel succo d'arancia, con la buccia d'arancia, le spezie, lo zucchero - per circa un'ora, finchè non sono caramellate e i liquidi non sono diventati uno sciroppo denso. Cospargere con la maizena setacciata e far cuocere ancora un poco, mescolando. Versarle nella crosta.
Stendere il coperchio utilizzando sia sotto che sopra la pellicola trasparente; questo consente di senderla molto sottile.
Togliere una delle due pellicole, e tenendo l'altra (senza la pasta si lacererebbe), adagiare il coperchio sulla torta, premendo sui bordi; bucherellare con uno stuzzicadenti (senza pellicola, anche con questa operazione la pasta tende a lacerarsi); togliere anche la seconda pellicola.
In forno a 280°, per 30'.
Quando si sarà raffreddata, cospargere con cacao in polvere.

Frolla al cacao con crema alle pesche


Un guscio di pasta frolla al cacao e nocciole ripieno con crema e fette di pesche. Decorato con fiori freschi, un coperchio di cioccolato fondente e un fiocco di retina.

Coppe mascarpone, pesche e amaretti

Il rimedio dolce dell' ultimo momento. Una ricetta semplicissima ma sempre molto apprezzata. E' composta da:

-Crema di mascarpone ottenuta amalgamando mascarpone, zucchero, tuorli e albumi montati a neve
-Amaretti sbriciolati
-Pesche sciroppate tagliate a dadini
-Altro strato di crema di mascarpone
-Finitura con spolverata di cacao amaro

I gattini Ne quitte pas



Ne quitte pas è un marchio ormai non piu' emergente ma che cavalca tutt' ora le onde del successo. Viene distribuito in Italia da una catena di negozi torinesi. Ho realizzato questi biscotti dando loro appunto la forma del logo Ne quitte pas, i due gattini, in occasione dell' apertura dell'ultimo punto vendita.

Chiboust all' ananas con lamponi e crema al Grand Marnier



Una ricetta di Francesca, bravissima chef. Questa è la versione originale che io ho modificato un po'utilizzando l'ananas al posto del frutto della passione:
CHIBOUST AL FRUTTO DELLA PASSIONE CON LAMPONI E CREMA AL GRAND MARNIER

Vengono 16 porzioni di mousse e 32 ! dischi di shortbread

Per la crema chiboust

600 ml di pure’ di frutta della passione (proverei anche con qualcosa di asprigno come l’ananas, in sostituzione)
200 ml di panna
10 tuorli
40 g di crema pasticcera in polvere (non mi chiedete di sostituirla, poi sballano tutti i liquidi)
300 g di zucchero
90 ml di acqua
10 albumi
6 fogli di gelatina
6 pinte di lamponi, salvandone alcuna come guarnizione

Per lo shortbread
50 g di farina di mandorle
250 g di zucchero a velo
425 di farina
250 g di burro
4 tuorli
buccia di arancia e limone grattata
semi di mezza stecca di vaniglia, salvare il baccello per la salsa
5 g di estratto di vaniglia

Per la salsa

1 litro di succo di arancia
175 g di burro freddo a cubetti
½ stecca di vaniglia, quella scartata dalla crema
50 ml di grand marnier
buccia di 2 arance
sale


Guarnizione
Zucchero a velo
6-8 arance
lamponi messi da parte.

Chiboust

1. Mettere il pure’ di frutta in una pentola dal fondo spesso e ridurre alla meta’ (300 ml)
2. Mettere a bagno i fogli di gelatina in acqua fredda.
3. Separare i tuorli dai bianchi. Tenendo quest’ultimi a temperatura ambiente.
4. Riscaldare il pure’ di frutta (nel caso si fosse raffreddato) in una pentola pulita.
5. In una ciotolona, versare la panna (non montata) nei tuorli, aggiungere la crema pasticcera in polvere, e montare finche’ non sbianca.
6. Temperare le uova con un po’ del pure’ caldo, poi, versare tutto in pentola. A questo punto la crema semprera’ impazzita, pero’, basta continuare a mescolare (passare dalla frusta al cucchiaio di legno), e cuocere ancora 2-3 minuti.
7. Aggiungere la gelatina strizzata al pure’, spegnere la fiamma, ma lasciare sul fornello.
8. Per fare la meringa all’italiana correttamente. I bianchi si iniziano a montare solo quando lo zucchero e’ quasi fatto, diciamo a 107 gradi, si possono iniziare a montare.
9. Nel frattempo, riaccendere il fuoco sotto il pure’ di frutta dimenticato sul fornello per far evaporare l’acqua della gelatina (a dire il vero, ricordando quando abbiamo fatto questa ricetta, non mi ricordo di averla riscaldata. Pur vero che, in una serata, il mio gruppo, composto di 6 persone, si occupava di 2 dolci, per almeno 50 coperti, quindi, in tre ore di tempo, i compiti vengono spezzettati, e non tutti fanno tutto…).
10. Ritornando allo sciroppo per la meringa italiana, quando raggiunge i 114 gradi, iniziare a versale a filo nei bianchi a neve (non fermissima), tenedo in azione il KA.
11. A questo punto il pure’ dovrebbe essere tiepido, non bollente, e deve essere amalgamato, molto, molto velocemente con la meringa. Versare la crema chiboust in una sacca da pasticceria con la punta tonda grande.
12. La crema va sprizzata a spirale in formine (quelle piccole larghe da crostata), gia’ preparate su un vassoio ricoperto con carta forno spessore non piu’ di un cm e qualcosa. Mettere qualche lampone qua e la’, e sprizzare un altro strato di chiboust a spirale. Mettere in frigo.

Per lo shortbread
Mettere la farina di mandorle, lo zucchero a velo e la farina nella ciotola el mixer aggiungere il burro e formare un briciolame.
Mescolare tuorli, estratto di vaniglia, buccia di agrumi. Aggiungere al briciolame, ed incorporare senza lavorare troppo, altrimenti diventa duro.
Passare albicocche di impasto sul tavolo, spingendole con la parte bassa del palmo (fraisage), solo se necessario per rendere omogeneo l’impasto. Mettere in gfrigo per un ora.

Stendere sottile e tagliare dei biscotti della stessa dimensione delle tortine. Cuocere finche’ appena dorato

Per la salsa
Juilenne la buccia di 2 aranche e sbianchire per qualche minuto
Mettere il succo di arancia, le bucce, sale, baccello di vaniglia e riurre a 750 (ricordo lo chef mi ha detto 500)
Passare al colino e tenere la julienne per ecorazione.
Mettere nel frullatore, quando ancora caldo e finire con cubetti freddi di burro. Aggiungere grand Marnier a gusto.
Tenere la salsa tiepida a bagnomarian

Per assemblare

Mettere il disco di shortbread in una teglietta. Aiutandosi con un coltello, far scivolare la I dischetti di pure’ sullo shortbread. Al momento di servire passare in forno ventilato a 200 per un paio di minuti, finche’ la crema e’ tiepida e un po’ gonfia. Spolverare con zucchero a velo (misto di zucchero scuro e a velo), passare con il cannello a gas per caramellare. Decorare con supremes (spicchi di arancia a vivo) e lamponi, e qualche cucchiaiata di crema.

Cheesecake all'arancia


Una variante di cheesecake cotto abbinato ad una gelatina all' arancia e decorato con fette di arancia essiccata, rose, margheritine e fili verdi.



Cheesecake alle fragole


Una ghottoneria autentica..dalle mille varianti...alle fragole, ai frutti di bosco, all'arancia...
Ho realizzato la decorazione utilizzando degli spicchi di cioccolato bianco caramellati, fragole, petali di rosa, roselline bianche, cioccolatini al cocco e cioccolato bianco, bacche e rametti di nocciolo..

Ecco la ricetta:

Base:
250 gr di biscotti Digestive sbriciolati
50 gr zucchero di canna
50 gr burro

Mescolare il tutto e disporlo sul fondo di una tortiera a cerniera. Infornare per 15 minuti.

Intanto far ammorbidire in acqua fredda i fogli di gelatina di pesce (1 bustina). Strizzarli e scioglierli a bagnomaria con 50 ml di succo di limone. Mescolare 600 gr di Philadelphia con 2 uova, 200 gr di zucchero, la gelatina e 500 gr di panna montata. Mettere nella tortiera, sopra al fondo ormai cotto e mettere in frigo. Prima di servire aggiungere la copertura con frutta, cioccolata o marmellata a piacere.

Torta caprese


L'occasione era un pranzo con amici appassionati del mondo dell'equitazione....così, visto il tema...basta un poco di zucchero e...la carissima Lydia che mi ha fornito la "formuletta magica":

200 gr di cioccolata fondente
200 gr di mandorle con la pelle
200 gr di burro
200 gr di zucchero
5 uova
2 fialette di essenza di mandorle
1 bustina di vanillina

Tritare le mandorle con lo zucchero, sciogliere il cioccolato con il burro, sbattere i tuorli. Mescolare tutti gli ingredienti e aggiungere alla fine gli albumi montati a neve. Infornare in forno già caldo per 10 min a 200° e per 40 min a 170°. Teglia da 24 cm.

Per la versione al limone (la mia preferita!!!) sostituire al cioccolato fondente il cioccolato bianco, utilizzare solo 150 gr di burro e 170 gr di zucchero e aromatizzare con 2 fialette al limone, limoncello o buccia d'arancia.


..."formuletta magica"che da allora è spesso comparsa tra forni e fornelli...ecco la versione realizzata per la festa di laurea della mia amica Elisa..




La storia racconta...
La Torta Caprese, diffusa oltre che a Capri anche nella penisola sorrentina e in Costiera Amalfitana, ha origini non molto chiare, ma sembra forte la convinzione da parte di molti abitanti del luogo che sia nata per caso, negli anni venti, nel laboratorio di un artigiano dell'isola. Una creazione involontaria quindi, poichè il cuoco Carmine Di Fiore, narra la leggenda, avrebbe dimenticato di mettere la farina in una torta di mandorle preparata per dei turisti americani. Un errore imperdonabile si direbbe per un professionista del settore, ma che ha lanciato un mito, rendendo la torta caprese uno dei simboli della cucina isolana.